Riqualificazione degli spazi
come il Covid ci spinge a ripensare agli ambienti di casa e lavoro
Il Coronavirus ci ha necessariamente portato a rivedere il rapporto con gli spazi, specialmente quelli abitativi e di lavoro, ma anche quelli comuni come bar e ristoranti.
All’Engim, i ragazzi del settore logistico, imparano tutto ciò che è legato alla riqualificazione intelligente degli ambienti.
Ecco perché in questo articolo parliamo di come la pandemia ci ha spinto a ripensare gli spazi casalinghi ed aziendali.
Parlando di abitazioni private, un fattore importante da sottolineare è che mentre l’utilizzo dello spazio cambia radicalmente (come succede da un anno a questa parte), nascono inevitabilmente problemi di vivibilità.
Alcuni dati: un italiano medio passava circa il 40% del proprio tempo da sveglio dentro casa. Ora che tanti lavorano in smart working e gli spostamenti sono limitati, ma soprattutto durante il lockdown, la percentuale è aumentata notevolmente, ben oltre l’80%.
E per qualcuno questa situazione continuerà anche quando l’emergenza sarà passata.
Gli spazi in casa non sono pensati per essere vissuti tutti i giorni per 24 ore ininterrotte. Molti hanno pensato di “riconvertirli” ad una nuova funzione, trasformandoli completamente.
Basti pensare a tutti i lavoratori e studenti che si sono dovuti creare uno spazio in cui poter stare collegati con il pc, un posto tranquillo in cui potersi concentrare e allo stesso tempo con una buona ricezione del segnale internet.
Ovviamente anche gli spazi aziendali non sono immuni a questo fenomeno, ad esclusione di tutti quei settori legati alla produzione come catene di montaggio o operazioni su cicli di macchinari in cui questo tema è meno pressante.
Per quanto riguarda spazi come uffici, showroom, sale congresso o aree di vendita, la loro intera ergonomia dovrà essere ripensata sulla base delle nuove funzioni e necessità.
La priorità? La salvaguardia della salute dei propri dipendenti e clienti.
L’obiettivo per il futuro è la riqualificazione degli spazi in maniera intelligente, senza barriere che ci dividano fisicamente l’uno dall’altro, che rendono lo spazio freddo e poco accogliente, ma adottando soluzioni alternative, maggiormente inclusive ed accoglienti.